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Il 25 Aprile del 1945 i soldati nazisti e fascisti si ritirarono da Milano e Torino, anche se la guerra continuò in Italia fino a Maggio dello stesso anno. La decisione finale di rendere questo giorno una festa, fu presa nel Maggio del 1949. Perché scegliere il 25 Aprile? Perché non scegliere la data della fine di questa guerra nel nostro paese, come giorno da ricordare?
La guerra rappresenta un tormento continuo, un peso ed un dolore incessante, l’incertezza di non sapere cosa ti accadrà ti fa vivere nel terrore e così la consapevolezza di non poter far nulla per cambiare le cose.
Credo che sia stato scelto questo giorno come festa della Liberazione perché dopo quattro anni di dolore quello fu il primo giorno in cui si provò sollievo, come se una parte di quel peso scomparve all’improvviso, si ricominciò a sperare e ad avere fiducia, poiché tutto ha una fine, anche la guerra.
Fu il primo giorno in cui l’Italia si sentì di nuovo libera, dalle truppe e dall’incertezza di non sapere cosa sarebbe accaduto dopo.
Oggi è diverso, il senso della liberazione si basa sulla libertà di prendere decisioni e fare ciò che desideriamo, anche quando altri, come i nostri genitori, ce lo impediscono, a volte per il nostro bene, a volte per la paura che le nostre scelte non siano abbastanza mature da permetterci di percorrere la strada giusta, anche se neanche loro sanno quale sia.
Crediamo di raggiungere i diciotto anni e di poter ricevere tutto ciò che abbiamo sempre voluto, ma anche da adulti è difficile raggiungere la libertà. Per le persone che hanno un colore della pelle diverso dal nostro è difficile ottenere la libertà, per le donne, in alcuni paesi è lo stesso, loro non hanno il diritto di compiere le azioni per noi più banali, come guidare o lavorare.
Molte persone sono ingiustamente condannate a passare il resto dei loro giorni in carcere anche se la loro unica colpa era quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Colui che è veramente libero è chi lotta per la sua libertà, chi prende le proprie decisioni con coraggio, anche se sa che potrebbero costargli la vita, chi si batte contro le ingiustizie senza paura, verrà ascoltato.
Forse con il coraggio non si pone fine ad una guerra, ma si può fare la differenza, ed i progressi di oggi, piccoli o grandi che siano, sono una prova di questo; ognuno ha il diritto di essere libero, perché nessuno è padrone di questo mondo, ma solo di se stesso.